Spazi di Confine
I corridoi dei grandi palazzi residenziali come momenti situazionali, "spazi di confine" in cui l'estraneità urbana incontra l'intimità della casa.
Il corridoio, uno spazio generalmente lungo e stretto, spesso posto al
confine tra l'interno degli appartamenti e l'esterno della città. è luogo di passaggio obbligato a doppio senso, di entrata ed uscita, dove entrata ed
uscita ogni giorno si mescolano, invertendosi nel significato di una
quotidianità alla ricerca di improbabili vie di fuga.
I corridoi sono "terra di nessuno", luoghi vissuti parzialmente. Oscurati dalla luce del giorno, risaltano la notte, quando il buio esterno esalta spazi ed anfratti, donando a questi luoghi una calda luce gialla, passaporto mentale per un invito ad entrare.
Questo servizio, tuttavia, non si limita a documentare in maniera seriale ma cerca e si sofferma su quei luoghi dove maggiormente risaltano i segni della presenza umana. Ritrae la simbologia del passaggio: le piante innanzitutto, vere o finte, esigenze emotive di abbellimento; le caselle della posta, traboccanti di ignorati volantini pubblicitari; le corsie, ad indicare un tracciato da seguire; le lampade aggiunte, oltre a quelle installate da progetto, simbolo evidente di una necessità volta a sopperire la scarsa illuminazione; i quadri appesi alle pareti; il nulla, a sottolineare l'anonimato degli spazi.
Nonostante le fotograzie siano state scattate nella zona nord-est di Milano, la collocazione geografica e temporale è priva di significato eziologico. Si tratta di spazi universalizzati, esempio di un momento socio-temporale di trasformazione, ma non per questo artatamente modificati nella loro naturale essenza.