Inneres auge
Ritratto dell'artista da giovane come racconto di quel limbo post universitario colto per un attimo nella sospensione e nella profondità di uno sguardo ad occhi chiusi.
Inneres Auge è un progetto visivo cominciato nell'ottobre 2009 a Milano, la città che ha dato il coraggio e la possibilità a molti giovani creativi di trasformare la propria passione nel proprio lavoro. Pavlove è andato a cercarli per ritrarli nel loro ambiente: musicisti, designer, stilisti, fotografi, attori hanno aperto la porta e si sono lasciati chiudere gli occhi per offrire il loro sguardo interiore. Pavlove ha potuto così osservare i soggetti nell'intimità dei loro spazi e cogliere l'essenza di questa relazione. Gli occhi chiusi sono l'elemento distintivo del progetto, il particolare che in ogni immagine immediatamente ci colpisce. La chiusura dello sguardo nei confronti del mondo esterno, che ispira ma anche disturba il lavoro creativo, coincide con l'apertura della visione verso uno spazio interiore, che permette il raccoglimento necessario alla creazione di un'idea. Pavlove ha composto dei quadri in cui gli spazi sembrano immobili e perfettamente amalgamati con la figura di chi li abita, e questa staticità degli interni si contrappone alla frenesia della città che resta fuori. Nelle inquadrature sono inclusi oggetti e particolari che senza essere invadenti sanno suggerirci qualcosa di ogni personalità. Dettagli che vanno a compensare l'assenza di un contatto visivo coi soggetti, che di solito serve a intuire qualcosa delle persone che incontriamo. Siamo così spinti a cercare indizi nella posizione, nell'espressione del volto, negli equilibri con gli oggetti circostanti. è in questo modo che tutta l'immagine diventa lo specchio di una personalità creativa, nascosta per un istante dietro le palpebre. In una città dove tanti stimoli visivi ci costringono a guardare intorno a noi, gli scatti di Pavlove ci invitano a guardare dentro di noi e rivelano l'identità del lavoro creativo, che ha bisogno di introspezione e concentrazione. Proviamo a chiudere anche i nostri occhi e a credere nella possibilità di esprimere la nostra immaginazione, sfatando il luogo comune sull'incapacità dei giovani di costruire il proprio futuro. I ritratti di Pavlove ci sono riusciti.
Testo di Arianna Malacrida.