Via Idro
Via Idro è una strada chiusa al confine tra Milano e Cologno Monzese, nascosta tra le pieghe della periferia: ci accoglie con una deviazione da Via Padova e ci dà il benvenuto ad entrare in un'altra Milano. La doppia anima di via Idro inizia subito: metà strada, metà pista ciclabile, attraversa la città dalla centrale Melchiorre Gioia accanto al naviglio Martesana, compagno fedele che suggerisce di lasciarci trasportare dalla corrente e di immaginarci acqua limpida e pulita nelle quale anatre e piccoli non si appoggiano al pattume ma nuotano in libertà. è affascinante la moltitudine di ambienti che si trovano in una via così corta, la maggior parte inaspettati: dagli austeri e malandati capannoni industriali che nascondono aziende ipertecnologiche, alle ville coloniali con accesso riservato con ponte sul naviglio, passando per piccoli orti recintati da stendibiancheria arrugginiti, curati da pensionati per qualche verdura di stagione, ai campi arati, pieni di cavalli e pecore, che ci portano al campo nomade. Un campo che di nomade ha solo il nome essendo lì da più di venti anni e che sarà sgomberato dei suoi abitanti, rom italiani di origini croate (circa 200 persone) per creare un campo di transito di varie etnie, con ospiti che stazioneranno al massimo due settimane. Questo è il nuovo progetto che la Regione ha per il quartiere in vista dell'Expo 2015 e che scontenta tutti, sia i residenti che prevedono un aumento della criminalità, data la temporaneità degli ospiti, sia gli stessi nomadi che non vogliono lasciare l'attuale residenza per alternative non chiare. Superata questa terra di nessuno si arriva allo sbarramento oltre il quale si può andare solo in bici o a piedi: il Lambro passa sotto il naviglio Martesana, un incrocio d'acque e odori dove qualcuno osa ancora pescare. Via Idro finisce qui, all'uscita del tunnel, sotto la tangenziale nel comune di Cologno Monzese ma la pista ciclabile continua fino a Trezzo d'Adda ed è tutta da scoprire.