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Abitare precario

Carla Sedini

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Una ricerca fotografica e sociologica sulla precarietà dell'abitare.


Giovani e non-più-giovani che decidono di vivere in affitto con consorte, partner, amici o anche estranei a Milano. Una città attrattiva per molte persone provenienti dall'estero e da varie parti d'Italia, ma, come si sa, piuttosto costosa. La mancanza di una discreta disponibilità economica o di una posizione lavorativa stabile è un limite all'accesso al mutuo e spinge molti cittadini milanesi (d'origine o d'acquisizione) a vivere in affitto. La motivazione economica non è l'unica, però, in grado di spiegare questa scelta. Precario, infatti, non significa soltanto insicuro, instabile e problematico, ma anche momentaneo, provvisorio, transitorio. Abitare in affitto può significare dover affrontare diversi problemi, come quelli di convivenza, di relazione col padrone di casa o di costi mensili molto (troppo) elevati, ma il "vivere temporaneo" ha anche i suoi pregi. Per i protagonisti di questa ricerca foto-sociologica, vivere in affitto è possibilità di conoscere gente nuova e di avere la libertà di decidere del proprio futuro. Affitto e coabitazione sono quindi croce e delizia per chi si trova in questa condizione abitativa. Attraverso diversi ritratti fotografici entreremo non solo in casa, ma anche nel mondo di questa variegata popolazione urbana.

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