EDITORIALE
Milano è il Duomo e piazza Scala. Così ci dicono le cartoline, più o meno ingiallite che troviamo in giro. Così ci raccontano la letteratura, il cinema e gli sconosciuti incontrati in viaggio.
Milano è l'immagine della crescita infinita dell'economia post-bellica che ancora oggi riscalda i sogni (impossibili? naive?) di molti. Una città dove c'è una piazza Affari, con la Rinascente e i negozi delle griffes più apprezzate del mondo.
Un piccolissimo centro storico, custode di gran parte della ricchezza d'Italia, sembra nascere dal nulla, nelle nebbie della val padana. Così si afferma il mito di Milano nel resto d'Italia, con gli stereotipi più stupidi in circolazione, che dipingono una città di milionari.
Milano non è soltanto questo, naturalmente. Milano è anche la sua corona, i suoi quartieri meno battuti, il suo degrado e le sue piccole bellezze ai margini. Qui si raccontano altre storie che stanno pian piano trovando eco in una letteratura - si intende anche nel cinema, nella musica e nella fotografia - ancora semi-sconosciuta di una città complicata e contraddittoria. Gratosoglio, l'Isola, piazza Brasilia, il Bosco in Città, Santa Giulia. Milano, comunque.
Che lo si voglia o no bisogna disegnare una geografia urbana che superi l'idea del centro caput mundi e che dia spazio alla vita, alla socialità e al lavoro anche dove le condizioni sono meno favorevoli. Senza centralizzare a tutti i costi, senza costruire dormitori per poveri o pensare che l'anima di un quartiere non sia importante. Perché è fondamentale ribadire una piccola verità. Non basta una casa per vivere.
E forse è sufficiente far due passi in un grande parco quando si celebra un matrimonio musulmano, per conoscere la varia umanità che popola la città. Forse dovremmo più spesso passeggiare di notte, quando tutto è fermo, nell'erba di un giardino pubblico, elettrica di luce.
In questo numero si racconta che Milano è molto più grande di quanto si pensi. Ma ci si premura di ricordare che dimenticarsi della sua estensione fuori dalla cerchia dei Bastioni vuol dire cancellere -rimuovere? - la sua complessa geografia e la sua storia tutt'altro che lineare.
Buona visione.