ISOLE
Here are, in black and white, images of the Isola Art Centre association, active until two years ago in the Stecca’s buildings – patrimony of the City’s industrial archeology. The Centre still organises exhibitions and conferences, working closely with artists, intellectuals, art galleries and museums from all over the world. It is considered one of the most important meeting points for contemporary artists in Milan.
The bulldozers of Milan’s municipality destroyed the Stecca on April the 25th 2007.
And, in colour, the pictures of the construction site that covers the old gardens, from Via de Castillia to Via Confalonieri, where the Stecca used to be. There are also some images of the Catella foundation, which promotes the Garibaldi-Repubblica project. Hines, the multinational company from Texas that is represented in Italy by Manfredi Catella, is now the owner of a huge slice of the city, including what was formerly known as the Stecca.
“ (…) Sua madre, ogni volta che lui veniva a ***, per prima cosa lo faceva salire sul terrazzo, (lui, con la sua nostalgia pigra, distratta e subito disappetente sarebbe partito senz’andarci); - Adesso ti faccio vedere le novità - e gli indicava le fabbriche: - Là i Sampieri soprelevano, quello è un palazzo nuovo di certi di Novara, e le monache, anche le monache, ti ricordi il giardino coi bambù che si vedeva là sotto? Ora guarda che scavo, chissà quanti piani vogliono fare con quelle fondamenta! E l’araucaria della villa Van Moen, la più bella della Riviera, adesso l’impresa Baudino ha comprato tutta l’area, una pianta che avrebbe dovuto preoccuparsene il Comune, andata in legna da bruciare; del resto, trapiantarla era impossibile, le radici chissadove arrivavano. Vieni da questa parte, ora, qui a levante, vista da toglierci non ne avevano più, ma guarda quel nuovo tetto che è spuntato: ebbene, adesso il sole alla mattina arriva qui mezz’ora dopo. (…).
Eppure, la vista d’un paese ch’era il suo, che se ne andava così sotto il cemento, senz’essere stato da lui mai veramente posseduto, pungeva Quinto. Ma bisogna dire che egli era uomo storicista, rifiutante le malinconie, uomo che ha viaggiato, eccetera, insomma, non glie ne importava niente! (…) ”.
Italo Calvino, La speculazione edilizia, 1957.